Ci sono luoghi che, grazie a importanti opere di ristrutturazione edilizia, cambiano non solo volto, ma anche destinazione d’uso, aprendo nuovi scenari culturali, sociali e relazionali.
È il caso del Seminario vescovile di Villacidro, da anni al centro di un intervento di ristrutturazione edilizia, al termine della quale una parte del palazzo dovrebbe ospitare le attività della diocesi, la restante superficie del fabbricato dovrebbe essere destinata ad attività culturali e di pernottamento. La pratica di restauro iniziò undici anni orsono: il Comune avviò le procedure e nel 2013 appaltò i lavori attraverso la formula “dell’Appalto integrato”, mediante il quale l’aggiudicatario avrebbe provveduto alla stesura del progetto esecutivo e alla realizzazione dei lavori. Frattanto, si erano stretti accordi con le università italiane ed estere, per consentire loro di inviare i propri studenti a Villacidro; gli atenei erano stati tutti individuati ed erano già pronti alla firma delle convenzioni. Proprio durante la fase dell’appalto, tuttavia, nacque un contenzioso che si trascinò per anni, fino alla revoca. Le opere a tutt’oggi non sono ancora iniziate, e i fondi, due milioni di euro, rischiano di essere revocati.
Il caso dei lavori di ristrutturazione del Seminario è stato il primo punto esaminato dall’appena eletto Sindaco Sollai, che ha incontrato lo staff dell’Ufficio tecnico del Comune: «Ho avuto notizia dagli uffici che è stato individuato il gruppo di professionisti: firmeranno la convenzione fra 30-40 giorni, poi prenderà il via la progettazione. La nostra Amministrazione farà tutto quanto è nelle sue possibilità».
Tutti sperano che questa sia la volta buona per far rivivere al palazzo settecentesco una nuova vita, al servizio dei tempi e delle comunità attuali.
Mauro Serra
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