Sabato 13 giugno, l’arcivescovo Mons. Roberto Carboni ha presieduta la Solennità del Corpus Domini, ovvero del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo, una delle principali solennità dell’anno liturgico della Chiesa cattolica. La Santa Messa si è svolta nel piazzale della Cattedrale ad Ales, con grande concorso di popolo. La celebrazione è stata preparata con attenzione dalla Comunità Cristiana di Ales, Curcuris e Zeppara, che ormai in sinergia hanno avviato un cammino pastorale in comunione.
Ad animare la celebrazione il Coro Polifonico diocesano, guidato dal maestro Luigi Cau.
Presente il parroco della Cattedrale Can. Petronio Floris, don Emmanuele Deidda, padre Flavio, il diacono Enzo Cadeddu; il seminarista Andrea Scanu e l’ormai prossimo diacono Andrea Martis (27 giugno in Cattedrale) che hanno guidato il gruppo dei ministranti della Cattedrale.
Presente il sindaco di Ales Francesco Mereu, il sindaco di Curcuris Massimo Pilloni e il comandante di stazione Bruno Casti. Numerose le realtà presenti sia ecclesiali che laicali, in particolare: Associazione ProLoco di Ales che si occupata del service audio (con il sostegno di Marco Putzolu), l’Ass. Pro Loco di Curcuris, Ass. Gramsci, i Gruppi Folk SS. Pietro e Paolo eSan Sebastiano (che hanno donato l’offertorio), l’Associazione AMA e Dalton, l’Avis sez. Comunale, i Volontari del Soccorso di Ales, l’Auser, l’Ass. Carabineri in pensione, e infine lo Spazio Arte “Amphora”.
Grazie ai tanti uomini e donne di buona volontà che hanno reso possibile per questa solenne celebrazione, il Signore gli renda merito del loro servizio.
Un grazie particolare ai fotografi che hanno svolto il loro servizio: Luca Nonnis e Danila Steri, Alberto Muro Pelliconi e Marco Scintu.
La solennità cristiana universale fu istituita ad Orvieto da papa Urbano IV, con la bolla Transiturus dell’11 agosto 1264. All’anno 1263 si fa risalire tradizionalmente anche il Miracolo eucaristico di Bolsena, avvenimento strettamente legato all’istituzione della solennità del Corpus Domini: si narra che nell’estate del 1263, un sacerdote boemo di nome Pietro da Praga iniziò a dubitare della reale presenza di Gesù nell’ostia e nel vino consacrati e per questo decise di recarsi in pellegrinaggio a Roma per pregare sulla tomba di Pietro.Sulla via del ritorno, apparentemente rasserenato, si fermò a pernottare a Bolsena, dove i dubbi di fede lo assalirono nuovamente. Il giorno successivo celebrò la messa nella chiesa locale di Santa Cristina e secondo quanto tramandato dalla tradizione, al momento della consacrazione l’ostia cominciò a sanguinare sul corporale; alcune gocce di sangue caddero sul marmo del pavimento e sui gradini dell’altare. Pietro da Praga si recò subito dal papa Urbano IV, che si trovava a Orvieto il quale, sentito anche il Vescovo della zona, dichiarò la soprannaturalità dell’evento e, per ricordarlo, l’11 agosto 1264 estese a tutta la Chiesa la solennità chiamata Corpus Domini, nata nel 1247 nella diocesi di Liegi per celebrare la reale presenza di Cristo nell’eucaristia.