In preparazione alla Visita Pastorale, che inizierà ufficialmente il 17 settembre 2018, nella Celebrazione di Santa Mariacquas, a Sardara, il vescovo mons. Roberto Carboni, lunedì 4 giugno, nel Centro Pastorale di San Gavino, ha voluto riunire il Consiglio Pastorale Diocesano per un incontro di approfondimento su questo importante e prezioso evento ecclesiale.
È stato un incontro utile per condividere le idee circa questo avvenimento e per preparare ad aiutare le comunità e i parroci nell’organizzazione della Visita.
Dopo aver pregato insieme la Preghiera della Visita, scritta dal nostro Vescovo, i membri del Consiglio si sono messi in ascolto di don Marco Statzu, che ha curato la riflessione sulle icone bibliche che orientano e motivano la Visita Pastorale. Diversi gli aspetti emersi da favorire durante questo evento: in particolare la prossimità alle famiglie, ai giovani, agli ammalati, ma soprattutto la vicinanza del Vescovo al mondo del lavoro. Dopo i laici, mercoledì 13 giugno 2018, i parroci sono convocati in Episcopio per un incontro con il Vescovo e la segretaria della VP. In quel giorno riceveranno il Questionario, il Sussidio per le Comunità Parrocchiali (con le indicazioni generali), e l’icona Segno della Visita.
D.E.
Segreteria della VP
La prima riunione del CPD è stata il 01 giugno del 2017, un anno fa. In quella occasione vi chiesi di condividere e riflettere su alcune questioni che erano state date in un foglietto ed erano queste: attingendo dalla propria esperienza si invitava a “condividere lo sguardo sulla nostra chiesa diocesana evidenziandone luci e ombre (diminuzione del clero, unità pastorali, ruolo dei laici, sfide e prospettive del cammino pastorale) e offrendo alcuni suggerimenti per aiutare la Chiesa diocesana ad essere più fedele alla sua vocazione”.
Già durante l’incontro emersero elementi interessati proposti dai presenti e in seguito ho ricevuto anche via mail altre risposte e suggerimenti. Tutti questi elementi, seppure con qualche elaborazione sono confluiti poi nella Lettera Pastorale che ha visto la luce nel settembre di un anno fa. Credo che le persone che mi hanno offerto le loro riflessioni si possano ritrovare in alcuni passaggi della Lettera. Come ricorderete il cuore della Lettera Pastorale è il discernimento sui segni dei tempi (su ciò che viviamo in Diocesi) alla luce della Parola, per trarne luce, indicazioni di prassi, prospettive di riflessione e di cammino.
Un altro frutto di quella riflessione iniziale e dell’approfondimento nella stesura della Lettera Pastorale la convinzione di dovermi avvicinare maggiormente alla vita reale della comunità. È vero che ho visitato tutte le parrocchie, ho incontrato tanta gente e avuto molteplici colloqui con i presbiteri, ma avverto la necessità di entrare con maggior calma e ascolto nel vissuto delle comunità cristiane, per incoraggiarle, orientarle e se sarà necessario indicare un cambio di cammino o correzione di rotta.
Voi appartenete a diverse comunità della Diocesi e le rappresentate; rappresentate sia il laicato il presbiterio e la vita religiosa. Dunque, il vostro contributo ha molto importanza, specialmente nell’aiutarmi a trovare un atteggiamento mentale, una concentrazione su aspetti e situazioni che considerate importanti e necessarie e che devono esser affrontate. Non si tratta evidentemente qui di parlare di aspetti specifici di quella o quell’altra parrocchia, quanto di fare sintesi di ciò che quei problemi rappresentano e forse sono comuni a molte comunità e indicarli come elementi da studiare, capire, approfondire.
Vi ringrazio già da ora per la vostra disponibilità e collaborazione.
Il nostro incontro di questa sera vuole anche essere un momento di formazione, proprio nella vostra qualità di rappresentanti dei cristiani della diocesi. Ho chiesto a don Marco Statzu di aiutarci ad entrare nelle tre Icone che ho scelto per questa visita pastorale: i discepoli di Emmaus, Zaccheo e il buon Pastore per giungere infine a quella ritenuta più idonea a questo evento e che verrà consegnata come segno della visita a ogni Parrocchia. In questo modo, prendendo dimestichezza con le coordinate spirituali della visita, potrebbe anche voi aiutare le comunità a tendere l’orecchio, a farsi attente e sensibili a ciò che il Signore vuole dirci con questo avvenimento. Grazie!
+p. Roberto, vescovo