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Omelia per l’inizio del ministero del nuovo parroco della Chiesa Cattedrale di Ales

Ales, 18. 07. 2021

Fratelli e sorelle,

Carissimi fratelli e sorelle, la celebrazione odierna riveste un significato speciale perché segna l’inizio del ministero come parroco di questa parrocchia della Cattedrale di Ales di don Emmanuele Deidda. La comunità cristiana qui di Ales ha vissuto in prima persona per più di un anno il dramma della malattia del caro don Petro Floris. In questo tempo don Emmanuele, prima come viceparroco, poi come Amministratore parrocchiale ha fatto fronte in prima persona a tutte le incombenze della parrocchia, anzi delle tre parrocchie con Curcuris e Zeppara. È pertanto nel desiderio di riconoscere il cammino già avviato con frutto da don Emmanuele, la stessa vox popoli che ha riconosciuto il suo impegno e generosità e l’oggettiva situazione concreta in cui ci troviamo come diocesi, a suggerire la continuità del servizio di don Emmanuele come parroco della Chiesa Cattedrale. La nostra celebrazione è l’intreccio di tre atteggiamenti che invito ciascuno di voi a fare propri: la gratitudine, la preghiera, l’impegno alla collaborazione e corresponsabilità. Innanzi tutto, la gratitudine. La mia come vescovo. Ringrazio don Emmanuele per la sua disponibilità. Quindi mi faccio voce della gratitudine da parte delle Comunità parrocchiali di Ales, Curcuris e Zeppara. Sappiamo che oggi avere un presbitero che raduna la comunità per fare Eucaristia non è più, come nel passato, una situazione scontata, un avvicendamento meccanico o semplice. Si tratta sempre di uno dono di fronte al quale la comunità deve mettersi in atteggiamento di gratitudine. Il servizio che ho chiesto a don Emmanuele è quello di animare le comunità parrocchiali. Cioè realizzare quel ritorno all’essenziale, a Gesù Cristo, alla sua Parola che deve alla fine essere il programma per tutti noi. Non posso però tacere il fatto che si tratta della parrocchia della Cattedrale. Benché i bisogni spirituali, le dinamiche e l’itinerario spirituale siano condivisi con tutte le parrocchie, questa chiesa e questa comunità parrocchiale assumono un carattere speciale per essere la chiesa- cattedra del vescovo, la Chiesa madre di tutte le chiese della Diocesi. Certo questo è una bella chiesa, solenne. Ma la sua vera importanza non risiede nell’ esteriorità, ma nel fatto che raduna la Chiesa che siamo noi, il popolo di Dio. Possiamo gioire di questo tempio solenne, ma non vogliamo rimanere chiusi tra queste mura; siamo invitati ad uscire, a diventare, usando una espressione ormai divenuta comune, “Chiesa in uscita”, a rendere presente ciò che qui viene annunciato e celebrato nella vita del mondo, tra le nostre case, nella nostra vita. Don Emmanuele, nel tuo servizio pastorale sei chiamato a questa unità speciale con il Signore e con il vescovo, per essere modello anche per le altre comunità della Diocesi di ascolto attento della Parola di Dio e del magistero della Chiesa, di collaborazione, di sostegno nelle indicazioni pastorali, così da far crescere la comunità in quello spirito di Chiesa cattolica che non si esaurisce nella comunità parrocchiale ma si apre alla comunità Diocesana e alla Chiesa universale. Il secondo atteggiamento che dobbiamo fare nostro è quello della preghiera: Senza la preghiera, cioè, l’incontro personale con Gesù, il colloquio quotidiano con Lui, l ‘ascolto della Sua Parola, il servizio sacerdotale nella comunità ma anche la vita stessa della comunità cristiana si spegne. Caro Don Emmanuele, io vescovo prego per te, perché tu sia forte, paziente, amabile, accogliente, e che lo Spirito Santo guidi le tue scelte. Chiedo alla comunità di pregare per don Emmanuele come egli lo farà per voi. Come si aiuta un sacerdote? Prima di tutto lo si aiuta sostenendolo con la preghiera, con l’amicizia che lo aiuti a vivere la sua, con il consiglio. Il terzo atteggiamento che deve maturare in noi è la: collaborazione e la responsabilità. Invito don Emmanuele a circondarsi di collaboratori, ad attivare il Consiglio pastorale, ascoltare, discutere, approfondire con i cristiani il cammino della comunità. Ci troviamo in momento ecclesiale impegnativo ma anche carico di possibilità. Difficile ma anche promettente. Dobbiamo comprendere come riprendere il cammino. Dobbiamo insieme crescere, perdonarci, educarci, fare correzione fraterna. Caro don Emmanuele, grazie ancora della tua disponibilità, che il Signore continui a guidarci e ti conceda saggezza e discernimento per portare la Sua Parola a questa e alle comunità che ti sono affidate.

+p. Roberto Carboni, vescovo

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