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Siddi. Giovedì 2 luglio, dedicazione del nuovo altare

Giovedì 2 Luglioore 18 Santa Messa Solenne, con Rito di Dedicazione del Nuovo Altare, presieduta da Mons. Roberto Carboni, nella Chiesa Visitazione di Maria Vergine in Siddi.

Dopo aver restituito ai fedeli la possibilità di prendere parte al culto, la comunità di Siddi si prepara a celebrare, il prossimo 2 luglio, la festa patronale de “Sa Gloriosa”. Tuttavia, la ricorrenza di quest’anno, anche se “spogliata” degli aspetti civili e sociali, che ordinariamente la caratterizzano, non sarà meno solenne poiché, alla presenza di S.E. mons. Roberto Carboni, sarà consacrato il nuovo altare marmoreo recentemente realizzato. Il progetto, approvato dall’Ufficio Liturgico Diocesano di Ales e dalla Soprintendenza per i Beni Culturali di Cagliari, è stato affidato all’architetto Giovanni Murgia di Oristano ed arricchisce in modo elegante e semplice l’antica parrocchiale dedicata alla Visitazione di Maria Vergine la cui edificazione ha avuto inizio nel 1704. 

I lavori per la costruzione del nuovo altare fanno seguito ad un’opera più grande nella quale si è provveduto al restauro dell’intero presbiterio con la lucidatura dei pavimenti e l’intervento di recupero e messa in sicurezza dei gradini dell’altar maggiore. A curare il restauro è stata la ditta del signor Massimo Desogus di Elmas e Antonio Serusi di Simaxis. La realizzazione del nuovo altare, in marmo bianco di Carrara poggiante su quattro colonnine intarsiate con marmo rosso di Verona, invece, è stata affidata alla ditta “Il Bassorilievo” dei signori Stefano Demontis e Andrea Loi di Terralba. Si è optato per un manufatto che fosse stilisticamente in sintonia col resto dell’antico presbiterio utilizzando le cromie che riprendessero quelle già esistenti in alcuni elementi architettonici della chiesa, come i marmi policromi dell’altar maggiore. La posa in opera è stata affidata alla ditta “Santa Monica” del signor Daniele Mancosu di Pauli Arbarei ed ha comportato l’impiego di diverse maestranze. L’impegno economico è stato affrontato, in minima parte, dalla comunità parrocchiale mentre è stato sostenuto, in misura cospicua, da un benefattore, al quale è doverosa la nostra gratitudine per la sua generosità. 

Il rito della dedicazione di un nuovo altare rappresenta uno dei momenti più significativi, importanti e solenni della vita di una comunità di fede. La sua dedicazione spetta esclusivamente al Vescovo, Pastore della diocesi, attorno al quale sono radunati il popolo di Dio e il presbiterio. Inizialmente si benedice l’acqua con la quale si viene aspersi a ricordo del Battesimo e, dopo l’ascolto della Parola di Dio e l’Omelia, vengono invocati i Santi col canto delle Litanie che si concludono con le parole del Vescovo: “Accogli con bontà, o Signore, le nostre preghiere per l’intercessione della Beata Vergine Maria e di tutti i santi; su questo altare si rendano presenti i grandi misteri della nostra salvezza; il tuo popolo offra a te i suoi doni, esprima i suoi voti, innalzi le sue preghiere, faccia dell’altare il segno vivo della sua pietà e della sua fede”. A questo punto alcune reliquie di santi e di martiri, vengono collocate in un piccolo sepolcro appositamente preparato. Il momento centrale di tutto il rito è la “Preghiera di Dedicazione” che il Vescovo pronuncia con le braccia allargate domandando al Padre Celeste: “Avvolgi della tua santità questo altare eretto nella casa della tua Chiesa, perché sia dedicato a te per sempre come ara del sacrificio di Cristo e mensa del suo convito, che redime e nutre il suo popolo. Questa pietra preziosa ed eletta sia per noi il segno di Cristo dal cui fianco squarciato scaturirono l’acqua e il sangue fonte dei sacramenti della Chiesa”. Nel testo di questa solenne prece liturgica si dice anche che l’altare “Sia la mensa del convito festivo a cui accorrano lieti i commensali di Cristo”… “Sia luogo di intima unione con te, o Padre, nella gioia e nella pace”… “Sia fonte di unità per la Chiesa e rafforzi nei fratelli, riuniti nella comune preghiera, il vincolo di carità e di concordia”… “Sia il centro della nostra lode e del comune rendimento di grazie”. 

L’altare viene, poi, unto con il Sacro Crisma e, su di esso, viene bruciato l’incenso prima che sia rivestito delle tovaglie, vengano deposti i candelabri e accesi i ceri. Il Vescovo dice: “La luce di Cristo rifulga su questo altare e siano luce del mondo i commensali alla cena del Signore”. A questo punto, sia l’altare che la chiesa vengono illuminati a festa. 

I Padri della Chiesa affermano che Cristo è altare, vittima e sacerdote. Il Pontificale Romano evidenzia che: “Se vero altare è Cristo, capo e maestro, anche i discepoli, membra del suo corpo, sono altari spirituali, sui quali viene offerto a Dio il sacrificio di una vita santa”. Sia questo l’augurio per la comunità siddese che dedica il nuovo altare del Sacrificio Pasquale di Cristo nel giorno della festa patronale. La vita santa del Gregge e del Pastore di Siddi sia luce che riflette la bontà della testimonianza cristiana in modo che, chi osserva le nostre opere buone, glorifichi il Padre del Cielo (cfr. Mt 5,16). 

Don Roberto Lai

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