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A Taranto è apparsa una Chiesa giovane per i giovani ricca di speranza e di testimonianza

49ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani

Ho partecipato alla 49ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani tenutasi a Taranto dal 21 al 24 ottobre 2021. Erano con me la dott.ssa Angela Deiana e la dott.ssa Ester Corda. In questi mesi ci eravamo preparati per questo appuntamento. Sentivamo come nostro il tema: “Il pianeta che speriamo: ambiente, lavoro, futuro # tutto è connesso”,profondamente condiviso, attualissimo per la nostra diocesi e per la Sardegna tutta, come del resto è apparso nel convegno di Oristano voluto da Mons. Baturi, responsabile dell’Ufficio regionale della Pastorale Sociale e del Lavoro. Vi abbiamo partecipato profondamente convinti e determinati: non c’è più tempo, bisogna cambiare. Cosa possiamo sperare? Quale futuro per l’ambiente che ci circonda, per il lavoro a cui siamo chiamati?

Siamo arrivati pensosi. La Pandemia ha lasciato ferite in tutti i campi, sembrava aver ucciso la speranza. La stessa Chiesa Italiana è stata duramente colpita. Questo convegno invece ha mostrato la volontà di uscire da quel clima di sconfitta. Con sorpresa, abbiamo visto una Chiesa Italiana piena di risorse, coraggiosamente cosciente della speranza che è in noi credenti, ricca di proposte e di operosità, pronta ad essere protagonista di una ripresa, di un rinnovamento, consapevole che non abbiamo più tempo per la salvezza del nostro pianeta, del creato. A Taranto erano presenti tutte le diocesi dell’Italia: ci è apparsa una chiesa giovane, incarnata nel tempo, cosciente del momento drammatico che stiamo vivendo, ma anche ricca di quella fede che la spinge ad operare per la salvezza del creato. Una Chiesa vigile, cosciente, che si chiede a che punto siamo della notte, che lotta in attesa dell’alba, che dà speranza, fiducia, che opera. Una Chiesa giovane, di giovani: i delegati lo erano in gran parte e nel corso dei lavori sono stati protagonisti, ricchi di speranza, di proposte innovative, di energia, di voglia di fare. E non poteva essere diversamente. Il messaggio della Commissione Episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, a maggio 2021 tracciava la visione di questo risveglio, leggendo i segni dei tempi, rimandando alla “Laudato sii” e alla “Fratelli Tutti”, parlando di una transizione per trasformare la nostra vita con una conversione ecologica integrale. I giovani della Settimana Sociale sono stati protagonisti innovativi, propositivi, ricchi di speranza per le vie indicate. 

don Angelo Pittau

La Settimana è stata certamente innovativa, ma ha anche mantenuto la linea delle altre, a partire dalla prima del 1907, organizzata da Giuseppe Toniolo.

Le relazioni hanno permesso ai lavori della Settimana di inserirsi nelle trasformazioni in atto nel mondo di oggi e allo stesso tempo di restare fedeli alla sua radice ecclesiale. Una Settimana “laica”, in dialogo con il mondo di oggi con le sue sofferenze e le sue speranze; laica nella piena positività del termine, con l’unione della sostenibilità dello sviluppo futuro alla dimensione profetica di denuncia degli assetti sociali ed economici oggi esistenti. Il progresso è messo in crisi dagli odierni modelli di sviluppo. Siamo di fronte alla morte e dobbiamo scegliere la vita!

I giovani del convegno hanno proposto vie di conversione, di cambiamento, per le politiche, per gli stili di vita personali e comunitari, per gli impegni stessi delle comunità ecclesiali. Suor Alessandra Smerilli, che guidava i lavori dei giovani, ha proposto un’alleanza per la transizione ecologica che salvi il pianeta e il suo futuro. Si è parlato di sostenibilità, ma soprattutto di generatività, perché i più deboli e gli scartati riacquistino visibilità. Per questo, nel lavoro bisogna tornare a processi formativi affinché si attui una vera transizione ecologica; non ci può essere lavoro sostenibile senza questa generatività: c’è bisogno di una sostenibilità integrale che metta l’educazione al centro. Il tutto sarà possibile con un’alleanza tra associazioni, pubblico, privato e ricerca. Tutti vi devono essere coinvolti, perché sia un’alleanza in grado di rigenerare la nostra società e il nostro futuro. La Settimana sociale di Taranto non ha trascurato i temi della transizione ecologica, ma ha sottolineato la sostenibilità sociale, ambientale ed economica. La cura del creato chiede soluzioni innovative: il cambiamento deve essere radicale, nel sogno, ma le trasformazioni devono essere concrete e significative. La progettazione deve essere condivisa e sostenibile. Da qui l’importanza di una sensibilizzazione alla responsabilità sociale e territoriale. I giovani, nelle loro testimonianze, hanno presentato le “buone pratiche” realizzate in tanti territori dell’Italia. Lo sviluppo sostenibile, sia sociale che ambientale per una ecologia integrale, chiede l’adozione di politiche innovative per il lavoro. I giovani ne erano consapevoli.

Questo è il sogno della 49ma Settimana Sociale dei Cattolici Italiani a Taranto.

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