Carissimi/e,
con la presente comunicazione desideriamo riprendere i contatti e rendervi partecipi del desiderio di ripartire con le proposte del nostro servizio PGV. Il mondo che stiamo abitando purtroppo risulta ancora afflitto dalla presenza del covid-19 eppure crediamo che sia necessario provare a riappropriarci della nostra vita.
Nelle scorse settimane abbiamo incontrato la consulta (o meglio, quel che ne resta) e ci siamo confrontati a lungo. Nei nostri dialoghi sono emersi con forza due bisogni principali:
1) Rimettere insieme il tessuto educativo diocesano
2) Provare a lanciare un segnale a ragazzi e giovani
Per quanto riguarda il primo punto e quindi gli educatori, siamo partiti dal fatto che all’avvento della pandemia avevamo in corso un percorso formativo del quale avevamo vissuto solo 2/3 appuntamenti prima di essere bruscamente interrotti.
Oggi certamente, vedendo molte delle nostre realtà, c’è bisogno di rimettere insieme i cocci, non solo rifondando le motivazioni ma anche dando uno sguardo nuovo capace di leggere il mondo post covid e fornendo strumenti “altri” che aiutino a pensare, progettare e vivere un rinnovato servizio, capace di tenere conto di tutte le nuove sfide che si presentano nella nostra realtà sociale ed ecclesiale.
L’ipotesi è pertanto quella di rimettere in piedi una proposta a livello diocesano per educatori, invitando formatori (anche dalla penisola) che siano capaci di dirci qualcosa su questo nuovo mondo, sui suoi bisogni, sulle conseguenze psicologiche/sociali/ecclesiali della pandemia, sulle istanze educative che tutto questo
comporta. Se riuscissimo sarebbe molto utile creare anche un percorso ad hoc per noi sacerdoti. Tutto però con l’arrivo del nuovo anno, quindi non prima di gennaio/febbraio 2022.
Per quanto riguarda i giovani ci rendiamo conto che oggi può essere complicato riprendere dal nulla quei percorsi avviati negli anni (ricordiamo che già in pre pandemia eravamo entrati in una fase di “stanca”) e che, probabilmente, sarebbe necessario provare a ricominciare dai primi passi, partendo dallo scoprire a quali
bisogni dover rispondere, ed evitare così di cadere nel cliché del “riproponiamo quello che abbiamo sempre fatto”!
Tuttavia prima di compiere qualunque passo bisogna capire se qualcosa da recuperare è rimasto e soprattutto, cosa.
Per questo abbiamo pensato di provare a proporre una sorta di Giornata Diocesana dei Giovani domenica 19 dicembre (IV di Avvento), con l’obiettivo di provare a rimettere insieme quel che si riesce e invitando a partecipare giovani dai 16 anni in su insieme agli educatori (CON O SENZA giovani/ragazzi al seguito). Così da
vedere chi e cosa può esserci ancora.
Come saprete papa Francesco ha cambiato la data della GMG (che tradizionalmente figurava in calendario ogni Domenica delle Palme) fissandola nella Domenica di Cristo Re. Noi per ovvi motivi l’abbiamo saltata ma potremmo appunto provare a “recuperarla”. In quella data a San Gavino Monreale ci sarà il Natale Solidale, evento che vede la partecipazione in piazza di tante associazioni di volontariato, sia laico che ecclesiale. È una giornata di promozione dell’associazionismo e di autofinanziamento: ci è sembrato che il messaggio scritto da papa Francesco ben possa sposarsi col tema
dell’impegno sociale.
“ALZATI E TESTIMONIA” è l’invito ricorrente del messaggio che vorremmo approfondire nell’incontro diocesano.
I partecipanti potrebbero arrivare tra le 15:30 e le 16:00 per essere accolti in uno stand della PGV e ricevere le indicazioni per l’attività, conclusa la quale saranno poi invitati ad entrare in chiesa (per le ore 17:00) dove si vivrà un momento di preghiera elaborato sulla base della Novena ma arricchito dai temi del messaggio e ricevendo infine un “mandato” da vivere ciascuno nel proprio mondo, così da segnare la ripartenza.
Concluso il momento di preghiera si riprenderà la piazza per visitare le bancarelle del Natale Solidale e godere comunque del “clima natalizio”.
Alle 19 poi si concluderà con un concerto Gospel degli OFF KEY, gruppo canoro nato ormai diversi anni fa a Guspini, dalla forte componente giovanile.
Ci rendiamo conto che può essere complicato individuare anche poche persone a cui poter rigirare questo invito, tuttavia ci sentiamo di volerci provare perché da qualcosa si dovrà pur ripartire. Se riusciamo a mettere insieme anche poche persone sarà comunque un segnale positivo e da lì potremo ricominciare.
Vi invitiamo perciò a voler rendere partecipi di questa comunicazione tutti gli educatori, animatori e catechisti, e i ragazzi dai 16 anni in su.
Oggi come mai abbiamo bisogno di provare a sperare insieme e questa può essere una buona occasione per farlo.
Fraternamente, don Massimo Cabua